Studio a disposizione!
Dopo mesi di lavoro abbiamo il piacere di annunciare che l’analisi è terminata e lo studio è quindi a disposizione della popolazione. In considerazione delle dimensioni non ci è possibile caricarlo direttamente sul sito. Provvisoriamente è possibile scaricarlo cliccando sul bottone verde, buona lettura!

Scarica qui lo studio!

In seguito alcune riflessioni emerse dallo studio

Spazi
Oggi lo spazio verde non è più soltanto un prato dove camminare, ma è multifunzionale: mitiga gli effetti dei cambiamenti climatici, contribuisce all’assorbimento delle grandi quantità di acqua che cadono con gli eventi estremi sempre più frequenti, è un luogo di incontro, di gioco è un luogo di promozione della salute. La sua progettazione deve essere ripensata. È immaginabile usare come “cavia” Breganzona per creare uno o più modelli di spazio verde multifunzionale? Vivi Breganzona potrebbe essere attiva e collaborativa in questo campo.

Per altri temi legati agli spazi verdi lo studio li tratta quasi tutti. Il paragone con le altre città svizzere di caratteristiche simili è presto fatto: Bienne, San Gallo, Yverdon, Losanna, Sion tutte città dove si compiono sforzi importanti per avere spazi di qualità e multifunzionali.

Pianificazione
Lo studio tecnico pone le basi per degli interventi, alcuni dei quali necessitano dei processi di adattamento della pianificazione locale. Fondamentale è considerare ruolo, potenzialità e rischi della pianificazione oggi, tenuto conto che, come messo in evidenza dallo studio, il territorio necessita di interventi urgenti per migliorare la qualità di vita delle persone, ma la pianificazione ha tempi decisamente lunghi.

Senza ombra di dubbio il punto più carente in questo contesto è l’area di piazza Chiattone il centro di Breganzona, che di fatto un centro non è. Lo spazio aggregativo di paese manca e questo soprattutto perché si è permesso di edificare fra le 2 parti del nucleo senza prevedere gli opportuni spazi pubblici (retaggio del passato). Ora la pianificazione deve muoversi finché ancora in tempo per rimediare a questa situazione. Cosa si prevede in futuro? Quali strategie per i nuclei attraversati da strade come in questo caso? Immaginabile togliere le auto dalla strada per metterle sottoterra in autosili? Questo permetterebbe una rivitalizzazione del centro (si ricorda che il DT ha emanato qualche anno fa una direttiva che consente il finanziamento fino al 30% di autosili la cui realizzazione è giustificata da motivi di riqualifica territoriale). La Piazza Chiattone, che è legata al centro (anche se fisicamente oggi non lo è), può diventare un fulcro aggregativo e rientrare in una visione unica per tutta Breganzona nucleo? Sono tutte possibili domande che troveranno risposta, si spera, in ambito pianificatorio. In merito alla viabilità la moderazione del traffico sulla strada esistente non sembra funzionare. Occorre ripensare il centro e attribuire un ruolo più importante ai pedoni, non per altro per migliorare la sicurezza.

Visione
I quartieri periferici sono spesso fuori dai riflettori del dibattito politico e coinvolti solo marginalmente sullo sviluppo territoriale che li concerne. Questo studio è un esempio di progettazione partecipata: uno studio promosso e condotto dalla popolazione (rappresentata da VB), dunque che parte dal basso dando voce al parere della gente. È un modello che fa breccia, perché maggiormente coinvolgente nei confronti dei residenti (specialmente in questo periodo particolare). L’iniziativa è nata per permettere ai cittadini di esprimersi più facilmente e arricchire il dialogo con le autorità, ci si chiede ora naturalmente come la città intende tenere conto di questo studio. In concreto cosa intende fare? È auspicabile inoltre un coinvolgimento costante della popolazione, ad esempio attraverso la Commissione di Quartiere e VB?